Unità archivistica 63 - Cabreo

Libro, con elegante rilegatura, titolato "Liber regesti decreti erectionis Seminarii clericorum ecclesiae Auximanae unionum beneficiorum illi applicatorum et annue collactionis cleri diocesani pro illius sustentatione nec non catasti bonorum et iurium eiusdem", nella cui parte iniziale ( da carta 1r. fino a carta 12r.) vengono trascritti o regestati alcuni decreti vescovili o provvedimenti pontifici, ad iniziare dalla copia del decreto di sacra visita emanato in favore del Seminario Vescovile di Osimo, in data 16 aprile 1602, dal vescovo di Osimo cardinale Antonio Maria Gallo e portanti la collazione e l'unione di preesistenti prebende, benefici, beni e rendite ecclesiastiche annuali in favore del suddetto pio istituto, così come dichiarato dalla seguente titolazione: "Infrascripta est copia, exemplum, sive transumptus decreti erectionis Seminarii clericorum Ecclesiae Auximanae, nec non litterarum unionis beneficiorum illi applicatorum ac aliorum instrumentarum ad dictum Collegium pertinentem, rogatorum per notarios intranotandos sub diebus, mensibus et annis un infra sequitur". Segue, poi, la trascrizione del decreto vescovile di erezione del Seminario, datato 20 luglio 1592 (anno della costituzione della prima comunità presso la canonica di Santa Maria del Mercato), unitamente con la copia del provvedimento vescovile del 14 novembre 1594 che autorizza il suo trasferimento presso la parrocchia di San Bartolomeo (seguono le trascrizioni di altri decreti vescovili fino a quello emanato, sempre dal suddetto presule, in data 30 agosto 1599). Le carte che vanno da carta 12v. fino a carta 124v. non sono compilate. Da carta 125r. fino a carta 140r. viene ospitata la parte titolata "Infrascripta est copia bonorum amnium stabilium spectantem et pertinentem ad beneficia simplicia sacro Collegio Seminarii civitatis Auximi per illustrissimum et reverendissimum dominum cardinalem Gallum episcopum dictae civitatis unita et per me notarium infrascriptum ... exemplati a quoda libro catasti nuncupato, existente in cancelleria episcopatus sub rogitum diversorum notariorum ...", nella quale vengono riportati gli inventari dei beni, dei censi e delle dotazioni spettanti ai seguenti benefici ecclesiastici, tutti collazionati in favore del suddetto Seminario: la chiesa parrocchiale di Santa Maria del Mercato alias della Piazza, la prebenda di Filippo di Matteo, la prebenda Pauli, la prebenda Polidori, la chiesa parrocchiale di San Pietro fuori porta, i benefici di San Giovanni Evangelista e Gramputi, il beneficio Marini Giorgi, il beneficio Perotti, il beneficio Vannuli, il beneficio di San Cristoforo in Cingoli, la cappellania Ferroni; il beneficio Conti e la pia eredità Leopardi. Da carta 140v. fino a carta 164v. il libro non è compilato. Da carta 165r. inizia la parte titolata "Heac est copia quarundam instrumentorum locationum terrarum spectantium et iure directi dominii pertinentium ecclesiae sub titulo Sanctae Mariae Mercatus civitatis Auximi Collegio clericorum Seminarii ecclesiae cathedralis Auximae unitae diversis personis infranominandis factarum ...", dove vengono trascritte diverse scritture notarili rogate dal 17 luglio 1576 fino al 16 gennaio 1586. Da carta 202r. fino alla fine del cabreo vengono riportate le tavole o piante, con relative legende e scale delle misure, delle singole possidenze spettanti al suddetto Seminario Vescovile di Osimo, introdotte dalla seguente annotazione: "L'eminentissimo e reverendissimo signor cardinale Bichi vescovo zelante di questa città d'Osimo, che li beni del venerabile Seminario di detta città non venghino defraudati, stante, che quotidianamente passano per nove mani di rettori et economi non informati et acciò mai in detti beni del medesimo Seminario sia fatto pregiudizio et quanto possesi avvedere dall'economo pro tempore, ha commandato benignamente a me Giuseppe Felice Guarischetti economo del detto Seminario per grazia di sua eccellenza che facci le susseguenti piante e figure di detti beni tanto di quelli posti nel territorio della città di Osimo, quanto nel territorio di Cingoli e Staffolo, come nelli seguenti fogli si vedranno; quelli beni sono stati misurati puntualmente et considerati li confini dal signor Carlo Cerdini pubblico agrimensore di questa città alla mia presenza e fattone le dette piante, pregando io gl'economi miei successori, nell'ingresso a detta economia debbano osservare le medesime piante et nel visitare li beni suddetti, osservano li corsi medesimi e particolarmente li confini d'essi, quali al presente sono intatti e senza danno, acciò mai per l'avvenire siano pregiudicati, che così facendo, sodisfaranno a loro debito secondo la bona mente di sua eccellenza ... ".