Area dell'identificazione
Tipologia del soggetto produttore
Persona
Forma/e autorizzata/e del nome
Latini, Carlo
Forme parallele del nome
Forme del nome normalizzate secondo altre regole
Altre forme del nome
Codici identificativi di enti
Area della descrizione
Date di esistenza
1797 mar. 9 - 1841 mar. 21
Storia
Carlo Latini nasce a Collalto Sabino, presso Rieti, il 9 marzo 1797 da Giovanni, che si attribuiva il titolo di conte, e da Maria Crocefissa Bagnani di Subiaco.
Latini ha la prima educazione da due zii materni canonici sublacensi e frequenta i corsi di grammatica nel seminario di Subiaco. Nel 1809, mostrata propensione al sacerdozio, entra nel seminario vescovile di Rieti e segue in particolare i corsi di letteratura, storia, e filosofia. Studia teologia con Timoteo M. Ascensi, belle lettere e filosofia dommatica e morale con C. Pacifici, ma soprattutto si appassiona al diritto civile e canonico sotto la guida di Felice Simeoni, istitutore nel liceo reatino che nel 1798 ha un ruolo di qualche importanza nella Municipalità rivoluzionaria.Nel 1818, su proposta dei professori F. Feliziani e C. Pacifici, Latini ottiene la cattedra di diritto civile e canonico nel seminario, benché privo di titolo accademico e non ancora ordinato sacerdote (lo sarà nel 1819). Elabora un ampio quadro che armonizza il diritto civile con l'ecclesiastico, fino a formare un corso suo proprio di istituzioni civili, a cui seguono le istituzioni criminali; si ispira fondamentalmente al metodo analitico di J.G. Heinecke, ma collegato agli insegnamenti di contemporanei come F. Renazzi e G. Carmignani. Il lavoro, pensato e usato dapprima per l'insegnamento nel seminario e nel liceo, per volontà del vescovo Gabriele Ferretti viene pubblicato (Elementa iuris civilis…, t. I-II, Reate 1830-31; Elementa iuris canonici…, t. III-IV, ibid. 1831-32; Elementa iuris criminalis…, t. V, ibid. 1832). L'opera ha buona diffusione, e viene adottata come testo da numerosi istituti. Nel 1824 l'antico maestro Ascensi, divenuto vescovo di Rieti, vuole Latini come suo vicario generale, nonostante la giovane età e la poca propensione alle cariche; trasferito nell'aprile 1827 alla sede di Osimo (tradizionalmente retta da cardinali), Ascensi lo chiama a Roma e lo prega insistentemente di seguirlo nella nuova sede. Latini, sebbene molto legato al presule (del quale sarà anche erede testamentario) non lascia Rieti, cui dedicherà saggi e ricerche storiche; deve però accettare obtorto collo l'invito, fattogli per volontà di Leone XII, ad assumere la carica di vicario apostolico in attesa della nomina del nuovo vescovo, e si presta ad assistere l'Ascensi in delicate faccende: Latini non vuole però ufficialmente figurare, ed evita perfino di lasciarsi presentare al pontefice. Nel maggio 1827 il nuovo vescovo di Rieti, G. Ferretti, futuro cardinale, nel giorno della sua consacrazione nomina Latini provicario generale della diocesi: in tale carica, a fianco di un prelato giovane che non aveva mai esercitato cure pastorali, egli può contribuire con la sua esperienza. Il Ferretti vuole subito intraprendere le visite, e nel 1828-29 Latini è al suo fianco in tale impegno come convisitatore e attuario e redasse i verbali di quelle missioni e, in seguito, anche di altre.
La visita del 1828 nel Cicolano (città e territorio di Leonessa) riguarda la parte della diocesi appartenente al Regno delle Due Sicilie (l'altra parte della diocesi era nello Stato pontificio), il che permise al Latini di esprimere tutta la sua cultura storico-giuridica, perché chiarisce molti punti oscuri e permette così di affrontare problemi amministrativi e diplomatici complicati dall'incertezza di giurisdizione su alcuni di quei territori, divisi da confini non ben definiti fra le diocesi di Rieti e di Spoleto.
Al ritorno da quella prima visita il Ferretti gli fa conferire un canonicato del capitolo della cattedrale; è allora che Latini, non sentendosela di reggere tre incarichi (è già vicario della diocesi e insegnante nel seminario), si dimette dal vicariato per potersi dedicare totalmente agli studi, specie nell'ambito dell'antichissimo archivio della cattedrale, del quale viene nominato curatore. Durante i moti del 1831 Rieti viene vittoriosamente difesa, sotto la guida del Ferretti, dall'assalto dei rivoluzionari capeggiati da G. Sercognani: di quelle giornate Latini ha lasciato un diario manoscritto e un altro suo scritto, Ingiustizia, infamia, stoltezza della rivoluzione del 1831 che chiarisce la sua posizione politica. Nel luglio 1833 Ferretti, destinato a nunzio apostolico presso la corte di Napoli, cerca di persuadere Latini ad accettare la carica di uditore di nunziatura, ma l'esperienza è breve. Infatti Gregorio XVI nomina un successore del Ferretti assai gradito al Latini, il reatino cardinale Benedetto Capelletti, e per amore del concittadino egli accetta di riassumere la carica di provicario generale.
A quel prelato Latini dedica un lavoro di un certo impegno, Cenni storici della elezione di sua eminenza rev.ma il cardinal Benedetto Capelletti alla sede vescovile di Rieti, dal di lui solenne ingresso nella città, e delle gesta del di lui breve vescovado. Anche Capelletti è assai zelante nel compiere le visite e Latini lo segue come convisitatore, ospitandolo a Collalto nelle case dei Latini. Le fatiche di quella missione fra i monti sono fatali all'anziano cardinale, che il 16 maggio 1834 muore. Gli succede Filippo Curoli di Faenza, di soli 38 anni e di carattere non facile, i cui rapporti con il capitolo sono irti di contrasti: ciò appare chiaramente da un altro lavoro di Latini a seconda parte del quale, che va dal 1834 al 1841, merita di essere ricordata, pur mancando del quadriennio 1836-39 (la prima parte, 1833-34, è dedicata all'episcopato Cappelletti).
Negli ultimi anni Latini ricopre la cattedra di dommatica e morale nel seminario e suole tenere conferenze accademiche in cui legge le sue orazioni morali. Muore improvvisamente a Rieti la notte del 21 marzo 1841.
Latini ha la prima educazione da due zii materni canonici sublacensi e frequenta i corsi di grammatica nel seminario di Subiaco. Nel 1809, mostrata propensione al sacerdozio, entra nel seminario vescovile di Rieti e segue in particolare i corsi di letteratura, storia, e filosofia. Studia teologia con Timoteo M. Ascensi, belle lettere e filosofia dommatica e morale con C. Pacifici, ma soprattutto si appassiona al diritto civile e canonico sotto la guida di Felice Simeoni, istitutore nel liceo reatino che nel 1798 ha un ruolo di qualche importanza nella Municipalità rivoluzionaria.Nel 1818, su proposta dei professori F. Feliziani e C. Pacifici, Latini ottiene la cattedra di diritto civile e canonico nel seminario, benché privo di titolo accademico e non ancora ordinato sacerdote (lo sarà nel 1819). Elabora un ampio quadro che armonizza il diritto civile con l'ecclesiastico, fino a formare un corso suo proprio di istituzioni civili, a cui seguono le istituzioni criminali; si ispira fondamentalmente al metodo analitico di J.G. Heinecke, ma collegato agli insegnamenti di contemporanei come F. Renazzi e G. Carmignani. Il lavoro, pensato e usato dapprima per l'insegnamento nel seminario e nel liceo, per volontà del vescovo Gabriele Ferretti viene pubblicato (Elementa iuris civilis…, t. I-II, Reate 1830-31; Elementa iuris canonici…, t. III-IV, ibid. 1831-32; Elementa iuris criminalis…, t. V, ibid. 1832). L'opera ha buona diffusione, e viene adottata come testo da numerosi istituti. Nel 1824 l'antico maestro Ascensi, divenuto vescovo di Rieti, vuole Latini come suo vicario generale, nonostante la giovane età e la poca propensione alle cariche; trasferito nell'aprile 1827 alla sede di Osimo (tradizionalmente retta da cardinali), Ascensi lo chiama a Roma e lo prega insistentemente di seguirlo nella nuova sede. Latini, sebbene molto legato al presule (del quale sarà anche erede testamentario) non lascia Rieti, cui dedicherà saggi e ricerche storiche; deve però accettare obtorto collo l'invito, fattogli per volontà di Leone XII, ad assumere la carica di vicario apostolico in attesa della nomina del nuovo vescovo, e si presta ad assistere l'Ascensi in delicate faccende: Latini non vuole però ufficialmente figurare, ed evita perfino di lasciarsi presentare al pontefice. Nel maggio 1827 il nuovo vescovo di Rieti, G. Ferretti, futuro cardinale, nel giorno della sua consacrazione nomina Latini provicario generale della diocesi: in tale carica, a fianco di un prelato giovane che non aveva mai esercitato cure pastorali, egli può contribuire con la sua esperienza. Il Ferretti vuole subito intraprendere le visite, e nel 1828-29 Latini è al suo fianco in tale impegno come convisitatore e attuario e redasse i verbali di quelle missioni e, in seguito, anche di altre.
La visita del 1828 nel Cicolano (città e territorio di Leonessa) riguarda la parte della diocesi appartenente al Regno delle Due Sicilie (l'altra parte della diocesi era nello Stato pontificio), il che permise al Latini di esprimere tutta la sua cultura storico-giuridica, perché chiarisce molti punti oscuri e permette così di affrontare problemi amministrativi e diplomatici complicati dall'incertezza di giurisdizione su alcuni di quei territori, divisi da confini non ben definiti fra le diocesi di Rieti e di Spoleto.
Al ritorno da quella prima visita il Ferretti gli fa conferire un canonicato del capitolo della cattedrale; è allora che Latini, non sentendosela di reggere tre incarichi (è già vicario della diocesi e insegnante nel seminario), si dimette dal vicariato per potersi dedicare totalmente agli studi, specie nell'ambito dell'antichissimo archivio della cattedrale, del quale viene nominato curatore. Durante i moti del 1831 Rieti viene vittoriosamente difesa, sotto la guida del Ferretti, dall'assalto dei rivoluzionari capeggiati da G. Sercognani: di quelle giornate Latini ha lasciato un diario manoscritto e un altro suo scritto, Ingiustizia, infamia, stoltezza della rivoluzione del 1831 che chiarisce la sua posizione politica. Nel luglio 1833 Ferretti, destinato a nunzio apostolico presso la corte di Napoli, cerca di persuadere Latini ad accettare la carica di uditore di nunziatura, ma l'esperienza è breve. Infatti Gregorio XVI nomina un successore del Ferretti assai gradito al Latini, il reatino cardinale Benedetto Capelletti, e per amore del concittadino egli accetta di riassumere la carica di provicario generale.
A quel prelato Latini dedica un lavoro di un certo impegno, Cenni storici della elezione di sua eminenza rev.ma il cardinal Benedetto Capelletti alla sede vescovile di Rieti, dal di lui solenne ingresso nella città, e delle gesta del di lui breve vescovado. Anche Capelletti è assai zelante nel compiere le visite e Latini lo segue come convisitatore, ospitandolo a Collalto nelle case dei Latini. Le fatiche di quella missione fra i monti sono fatali all'anziano cardinale, che il 16 maggio 1834 muore. Gli succede Filippo Curoli di Faenza, di soli 38 anni e di carattere non facile, i cui rapporti con il capitolo sono irti di contrasti: ciò appare chiaramente da un altro lavoro di Latini a seconda parte del quale, che va dal 1834 al 1841, merita di essere ricordata, pur mancando del quadriennio 1836-39 (la prima parte, 1833-34, è dedicata all'episcopato Cappelletti).
Negli ultimi anni Latini ricopre la cattedra di dommatica e morale nel seminario e suole tenere conferenze accademiche in cui legge le sue orazioni morali. Muore improvvisamente a Rieti la notte del 21 marzo 1841.
Luoghi
Condizione giuridica
Funzioni, occupazioni e attività
Mandato/Fonti normative
Struttura amministrativa/Genealogia
Contesto generale
Area delle relazioni
Area dei punti di accesso
Occupazioni
Area di controllo
Codice identificativo del record d’autorità
IT-IC-LC1
Codici identificativi delle istituzioni responsabili
Norme e/o convenzioni
- Norme italiane per l’elaborazione dei record di autorità archivistici di enti, persone, famiglie (NIERA), regola E.1.1 Denominazione di autorità.
- Sistema di datazione utilizzato per indicare le date nel record di autorità: Norme italiane per l’elaborazione dei record di autorità archivistici di enti, persone, famiglie (NIERA), E.2.1 Date di esistenza. Normalizzazione.
Grado di elaborazione
Finale
Livello di completezza
Minimo
Data/e della descrizione
Lingua/e
Scrittura/e
Fonti
Enciclopedia Treccani: http://www.treccani.it/enciclopedia/carlo-latini_(Dizionario-Biografico)/ consultato in data 25/03/2019.
Note sulla compilazione
Creazione: Massimo Bonifazi 25 marzo 2019.
Compilazione: Massimo Bonifazi 25 marzo 2019.
Compilazione: Massimo Bonifazi 25 marzo 2019.