Unità archivistica b. 10, fasc. 6, 2 - Lettere e suppliche in merito ai beni del Seminario Vescovile di Osimo ubicati a Staffolo ed a Cingoli

Fascicolo che conserva le seguenti lettere, missive e suppliche spedite dalla seconda metà del XVII secolo fino all'anno 1800 e concernenti i beni spettanti al Seminario Vescovile di Osimo, ubicati nei territori di Staffolo e Cingoli (alcune di queste missive non sono datate): la supplica mossa nella seconda metà del XVII secolo da Nicola di Antonio da Monte Lupone al vescovo di Osimo, cardinale Antonio Bichi, al fine di richiedere la possibilità di poter subentrare a Bernardino di Pompilio nel possesso di un terreno di proprietà del Seminario ed ubicato nel territorio di Staffolo, in contrada di Santa Maria in Campigliano; la supplica avanzata nella seconda metà del XVII secolo dal signor Sopranzo Cipriani da Staffolo agli amministratori del Seminario per ottenere la legna di una pianta di ciliegio di proprietà del suddetto ente; la lettera di Pietro Paolo Montecucchi spedita i 16 maggio 1728 a don Filippo Ricci, economo del Seminario, mediante la quale riferisce la situazione in cui si trova un terreno (posto in vendita) ubicato ad Avenale nel territorio di Cingoli e di spettanza del suddetto ente; la supplica inoltrata dai deputati del Seminario alla sacra Congregazione dei Vescovi e Regolari mediante la quale chiedono il permesso di poter vedere ed alienare alcuni loro terreni posti nei territori di Staffolo e Cingoli, con in calce la relativa licenza concessa dalla suddetta sacra Congregazione a firma del cardinale prefetto Francesco Barberini in data 13 agosto 1728; quattro missive spedite dal signor Valerio Lancellotti a don Giovanni Tomassetti, economo del Seminario, il 22, 27 e 30 ottobre 1809 (una lettera non è datata), tutte riguardanti l'"affare" con il signor Luigi Camerucci; la supplica mossa da Luigi Tacconi di Staffolo, colono del Seminario, con allegata una testimonianza rilasciata dallo stesso Tacconi, indirizzata al vescovo di Osimo e Cingoli, cardinale Carlo Andrea Pelagallo, per richiedere giustizia in merito ad un furto di un paio di buoi patito dal suddetto oratore; cinque lettere spedite dal 12 aprile 1799 al 12 dicembre 1800 dai signori Vincenzo e Costante Marri da Staffolo a don Giovanni Tomassetti, economo del Seminario, su alcuni problemi e questioni riguardanti la conduzione del terreno datoli in conduzione dal suddetto ente.